venerdì 30 dicembre 2011

Le cattive compagnie dello sfortunato Berlusconi





1973/76 il mafioso Vittorio Mangano, già noto alle forze dell’ordine, lavora come fattore nella villa di Silvio Berlusconi, dove viene anche arrestato un paio di volte.

A presentare Mangano a Berlusconi, era stato Marcello Dell’Utri.


Riserva frazionale vs. riserva totale

Nel sistema bancario moderno si crea denaro attraverso l'emissione della Banca Centrale oltre che di una ulteriore creazione di denaro da parte delle banche ordinarie.
Questo tipo di creazione di denaro da parte delle banche ordinarie si basa sull'esistenza di un coefficiente di riserva obbligatoria il quale permette alle banche ordinarie di creare denaro dal nulla. Vediamo in sintesi come funziona questo meccanismo.

venerdì 16 dicembre 2011

Mimì, Duca di Trinacria




Duca Mimì Grazie a Mammà sò bello


....Guardando l'atteggiamento dell'onorevole Scilipoti mi viene in mente una certa sottocultura siciliana la quale pensa che il rispetto non sia dovuto alla rettitudine, alla serietà, all'onestà, all'intelligenza - doti che in certi ambienti sono considerate patrimonio dei minchioni - ma, al contrario, a chi possiede quella personalità furbesca che riesce a fregare il prossimo. Che si pone con l'atteggiamento del picciotto spaccone. Che ti squadra con quel sorrisino di commiserazione. Che muore dalla voglia di comunicarti la tua pochezza e la propria altezzosa superiorità.
Scilipoti ci prova ma riesce solo a trasmettere una vuota "Sarchiaponaggine" ridicola.
Ho paura che prima o poi una gigantesca scorreggia li seppellirà. Le persone al di sotto del metro e quaranta avranno la peggio. L'aria nei bassi strati è mefitica.
Ricordino tutti gli "scilipoti" del mondo di rispettare i tanti che hanno cotribuito a collocarli nei posti che immeritatamente occupano e di sforzarsi di onorare l'alta carica che ricoprono, tenendo sempre a mente le origini contadine e popolari da cui provengono che dovrebbero obbligarli ad avere più considerazione per chi lavora.
Se poi, una serie di eventi fortuiti, hanno dato loro la possibilità di agguantare un titolo accademico non lo ostentino troppo. La lurea da sola, anche se accompagnata da specializzazioni multiple, non garantisce intelligenza superiore.

martedì 13 dicembre 2011

Razzibaldi l'eroe dei due mondi



Intervista del 13 ottobre La Zanzara

“L’aspirazione a parlamentare non è solo mio, ma sono di 60 milioni di italiani e ognuno di voi…ma sicuro che anche lei o chi sia vuole arrivare al coso.”
“La differenza tra Berlusconi e Di Pietro è quella che ci passa tra il giorno e la notte. In 15 anni che sono stato con Di Pietro non ci ho parlato manco un minuto. Berluscone è un gendllemmèn, con lui parlo per telefono quando sento un problema, anche mezz’ora o un’ora”.
“Io non ho mai venuto qui per prendere la pensione da parlamentare, non me ne frega niente, ma sono venuto per il bene della mia nazione”.
Ora pro nobis

martedì 6 dicembre 2011

La manovra "salva evasore"




Non si Frigge mica con l'acqua

Questo accanimento da parte di chi ci governa a non voler far pagare le tasse agli evasori produrrà, inevitabilmente un aumento della massa di persone che evadono il fisco e obbligherà chi ha sempre evaso a perseverare sfacciatamente in questa nobile attività.
l´Italia probabilmente ha il record mondiale di evasione fiscale in rapporto al Pil.
Uno dei motivi che stimolano i contribuenti a evadere sta forse nell’incertezza della pena ma, soprattutto, dal fatto che sia il Parlamento che il Governo è presidiato da persone che difendono il diritto all’evasione quindi non vi è nessun interesse a mettersi in regola : ci sono tanti stupidi che pagano al posto loro.

Si dice in giro che sia molto difficile trovare gli evasori fiscali. Il Ministero delle Finanze ci fa sapere che i contribuenti italiani sono circa 41,5 milioni, di cui 36 composti da lavoratori dipendenti e pensionati che pagano il 93% del gettito fiscale mentre il restante 7% viene versato dai circa 5 milioni di “partite IVA”.
E’ del tutto evidente, fino a prova contraria, che i lavoratori dipendenti e i pensionati, pur impegnandosi fortemente, non riescono ad evadere in quanto le loro trattenute vengono prelevate in busta paga quindi è chiaro che l’evasione si annida tra il popolo delle partite IVA.
L’impegno profuso dai nostri parlamentari di destra e di sinistra a non voler far pagare le tasse a questo esercito di evasori mi fa pensare a due cose: o 5 milioni di elettori evasori hanno un peso elettorale maggiore dei 36 milioni di elettori onesti oppure ai politici sempre di destra, di sinistra e di centro, appartenendo anche loro al popolo degli evasori, non passa neanche per l’anticamera del cervello di metter mano su questa schifezza.

Sempre l’efficientissimo Ministero delle Finanze ci sussurra che l’evasione annua in Italia è stimata intorno ai 120/150 miliardi di euro: questo ci fa capire che basterebbe riuscire ad azzerare o quanto meno far pagare a quasi tutti gli evasori le tasse per cancellare nel giro di 10, 15 anni il debito pubblico che si aggira intorno ai 1900 miliardi di euro.
Orbene se, come dicono i tanti economisti di passaggio che il problema più grosso per l’economia italiana sia quello di avere sul groppone questa massa enorme di debito, perché ad ogni manovra fatta da chiunque: si chiami Prodi, Berlusconi o Monti i soldi per far finta di risanare le disastrate casse dello Stato vengono sistematicamente cercate nelle tasche di quel 93% di fessi che il loro dovere lo hanno sempre fatto e che giunti a questo punto non rimangono altro che gli occhi per piangere?


La patrimoniale no:deprime l’economia; l’aumento dell’Irpef per i redditi superiori ai 75.000 euro neanche per sogno: produrrebbe un calo nei consumi; un contributo decente ai “furbetti del milioncino” che hanno fatto rientrare i capitali dall’estero magari di un 15% visto che hanno pagato solo un misero 5% , manco a parlarne: significherebbe non rispettare un patto già sottoscritto tra Stato e delinquenti e si sa che i delinquenti dalla politica sono tenuti in grande considerazione.
Pagano sempre i soliti noti. Lavoratori che la pensione la vedranno solamente in cartolina. Pensionati con 1000 euro che l’inflazione ridurrà all’osso.
Giunge notizia che l'onorevole Calderoli qualche mese fa ha proposto una tassa sull'evasione. Chissà quanti riusciranno a evadere la tassa sull'evasione? Vi terremo informati.
Viva l’Italia

sabato 26 novembre 2011

Il Pil tedesco



L’Italia non è fondamentalmente insolvente. Lo Stato italiano è uno dei pochi al mondo ad avere un avanzo primario, ovvero incassa più di quello che spende, al netto degli interessi che paga sul debito pubblico. È in questi pasticci perché non ha un prestatore di ultima istanza, cioè una banca centrale sovrana o una moneta sovrana. La struttura dell’euro ha trasformato uno Stato solvente in uno insolvente. La posizione debitoria italiana è solida, perché non esiste solo il rapporto debito pubblico/Pil stabilito dal Trattato di Maastricht. Se tra i criteri di sostenibilità di un’economia si considera anche il debito privato, l’Italia risulta uno dei Paesi più stabili d’Europa.
L’indebitamento delle famiglie italiane e delle società non finanziarie italiane è il più basso d’Europa (42% del Pil, contro il 103 britannico, l’84 spagnolo, il 63 tedesco e il 51 francese) e ciò rende il debito aggregato italiano (pubblico più privato) inferiore a quello di Gran Bretagna, Spagna e Francia, e analogo a quello della Germania.

Da 16 anni la Germania non include nel suo debito pubblico le passività del Kreditanstalt für Wiederaufbau, meglio noto come KfW,(l’equivalente della nostra Cassa Depositi e Prestiti) posseduto all’80% dallo Stato e al 20% dai Länder,. Si tratta di 428 miliardi di euro interamente garantiti dalla Repubblica federale.

Sicuramente dalla Germania bisogna prendere esempio. E’ un paese sano, produttivo,serio: allora perché non utilizzare lo stesso criterio contabile tedesco che con questo meccanismo ha fatto scendere il proprio debito pubblico dal 97% reale all’80% ufficialmente dichiarato cioè da 2.076 a 2.504 miliardi di euro (terzo debito pubblico del mondo dopo Stati Uniti e Giappone). Proviamo a immaginare una cura rigenerante di questo tipo per il nostro sconquassato paese.
Scendere dal 120% al 100%-105% che sommato al basso indebitamento privato ci porrebbe come esempio per tutti i paesi dell’Eurozona.
Meditate tedeschi, meditate.

giovedì 24 novembre 2011

Berlusconi alias "l'amico del giaguaro"



"Berlusconi: sono vero amico di Mubarak, Gheddafi e Ben Ali'".
era il 23 dicembre 2010
Sappiamo la fine che han fatto questi leader molto amici di Berlusconi.
Conosciamo il rapporto di amicizia che lega l’ex presidente del consiglio a Putin

Negli ultimi giorni stiamo assistendo a contestazioni rivolte al Premier Russo (fischiato allo stadio); Guarda video
Al suo ingresso in parlamento pochi si alzano in piedi come prassi vuole.
Chissà quali consigli ha ricevuto dal nostro ex primo ministro. Fossi in Putin comincerei a toccarmi..
Mica porterà male il signor B.?

I padroni del Mondo




Goldman Sachs & Company


Prendendo spunto da un articolo di Gabriele Battaglia sul sito Peace Reporter voglio fare alcune riflessioni sull’attuale crisi finanziaria che sta mettendo in ginocchio il nostro paese.

Da circa 15 anni i mercati finanziari vedono al vertice pochi operatori in grado di manovrare oltre il 70% dei flussi finanziari tali da condizionare e indirizzare i mercati.
Questi operatori sono i cosiddetti investitori istituzionali, cioè una decina di società tra banche e Sim (Società di intermediazione mobiliare) Bank of America, Citybank, Goldman Sachs, Hsbc, Deutsche Bank, Ubs, Credit Suisse, Citycorp-Merrill Lynch, Bnp-Parisbas.

Questi operatori ottengono in prestito titoli da fondi di investimento o fondi pensione, li vendono a dodici contribuendo così al ribasso del prezzo del titolo stesso, poi li ricomprano a dieci:guadagnando dalle plusvalenze, cioè dalla variazione di valore. E’ il meccanismo delle “vendite allo scoperto”. Quindi non si guadagna più sui dividendi o sugli interessi dei titoli di Stato ma sulla pura speculazione.

martedì 22 novembre 2011

l'Arte di fregare il popolo



Il denaro è il sangue che dà vita a tutte le nostre istituzioni.
A domande quali: chi crea il denaro?
In base a cosa lo crea?
Cos’è il debito pubblico?
Chi è il creditore di questo debito?
Hanno risposte trascurate dalla maggior parte della popolazione.
Il denaro sotto forma di moneta metallica nacque per semplificare lo scambio di beni sostituendosi lentamente alla pratica del baratto ossia allo scambio diretto di merci.
Queste monete metalliche coniate dal re  o dall’imperatore di turno, erano per la maggior parte prodotte in oro o argento, quindi avendo un valore fisico, ben si prestavano allo scopo di favorire gli scambi e semplificare i commerci. Ecco la nascita delle prime banche private custodi dell’oro e degli altri oggetti preziosi del cliente. Esse rilasciavano in cambio del deposito una ricevuta, la nota di banco, che certificava l’esistenza del deposito stesso. Per alcuni anni questo rimase il meccanismo di creazione del denaro; ad ogni banconota corrispondeva un valore equivalente in oro depositato in qualche banca.
La Banca d’Italia  è parte del sistema europeo di banche centrali e possiede una quota del 14%  della Banca Centrale Europea. Agendo per conto della stessa la possiamo identificare come una vera e propria filiale della Bce.Nel sito ufficiale essa si descrive come istituto di diritto pubblico ma, attenzione, pubblico non significa statale, pubblico significa che le partecipazioni delle quote della banca sono aperte al pubblico. Chi ha in mano queste quote?
La risposta è tra i dati forniti dalla banca stessa. Leggiamo che tolte le quote appartenenti all’Inps e all’Inail, il restante 94,6% è in mano ad altre S.p.a. private; prime fra tutte Intesa Sanpaolo spa, Unicredit spa, Assicurazioni Generali spa.
Leggendo gli articoli riportati sullo statuto troviamo che gli stessi proprietari eleggono un consiglio superiore il quale addirittura indica al Consiglio dei Ministri chi sia gradito come Governatore della banca.

venerdì 18 novembre 2011

La nuova sceneggiata di "Sarchiapoti"




Il Paradosso dello Scilipoti imburrato

Il paradosso è basato sulla combinazione di due "leggi":

Uno Scilipoti cade sempre sulle gambe, ossia cade sempre in piedi e mai sulla schiena.

Secondo la Legge di Murphy

Una fetta di pane imburrata cade sempre dalla parte del burro.
Assunte queste due leggi come valide, basterebbe prendere uno Scilipoti e legare una fetta di pane imburrato sul suo dorso. Lanciando lo Scilipoti da un'altezza ipoteticamente infinita, egli tenderebbe ad atterrare sulle gambine, mentre la fetta di pane imburrato tenderebbe a cadere dalla parte del burro; si creerebbe quindi un moto perpetuo in cui sia Scili sia la fetta di pane continuerebbero a ruotare all'infinito.

Se invece Scili venisse fatto cadere da un'altezza finita, per la stessa ragione sarebbe impossibile che toccasse terra sulle gambette o sulla schiena, e quindi rimarrebbe a mezz'aria, opponendosi alla forza di gravità.
Una buona idea per tenere il nostro Scilipotino impegnato per l'eternità a combattere la sua lotta contro la forza di gravità.


mercoledì 2 novembre 2011

Bossi alla sagra della zucca vuota: “Giornalisti vi spacco la faccia”


Il "Senatur" interviene alla sagra della zucca di Pecorara in provincia di Piacenza. Fra i partecipanti all'evento c'era anche il titolare del Tesoro, Giulio Tramonti.
Umberto Bossi più che da ministro parla da leader di un partito che cerca di recuperare un elettorato sempre più in fuga e lo fa rispolverando i vecchi e stantii discorsi della Lega di una volta:


«Padania libera è il grido che fa tremare quei “coglionazzi” del centralismo romano. Certo, loro sono forti. Hanno i giornali e i giornalisti. Ma nessuno può fermare i popoli».

Infatti con i giornalisti si lascia andare a uno dei suoi sfoghi:

«Prima o poi vi spacco la faccia o vi denuncio» dice, rivolgendosi in particolare a quei cronisti che hanno osato fargli notare che Manuela Marrone, sua consorte, percepisce da molti anni ormai una “baby-pensione” e che proprio nel Nord Italia si concentra il 65% di “baby-pensionati” italiani, con la punta massima nella Lombardia.

«Verrà un giorno in cui la gente vi piglia per il collo» – ha esclamato con toni da profeta – «attenti, c’è un limite alla critica, fino adesso l’abbiamo accettato, ma prima o poi viene il momento della rabbia».


Dedico a te

Per quel giorno, se mai verrà quel giorno,
in cui ti vedrò schiacciato da ogni tuo difetto,
e chiuderà il tuo nome il suo conto estremo
spinto a tal giudizio da sagge riflessioni:
per quel giorno ti rivedrai da estraneo
senza volgere la mente al sole del passato
e l’onore mutato da qual era un tempo,
troverà ragioni di una certa gravità:
per quel giorno, dovrai cercare asilo
dentro la coscienza dei tuoi soli demeriti,
e alzerò davanti a me questa mia mano
per colpirti quando addurrai a tue ragioni.
Per me miserabile ora tu hai la forza delle leggi
mentre io da cittadino non posso vantar diritti

lunedì 31 ottobre 2011

Con quella capa può dire ciò che vuole


                          Alessandro Sallusti


Da piccolo, quando gli capitava di dire una bugia il padre lo picchiava con la cinghia dalla parte della fibbia nel vano tentativo di fargli capire che le bugie non vanno dette.
Da adulto, in mancanza di qualsiasi punizione, gode nel vendicarsi di quella figura paterna che  lo malmenò e lo umiliò tanto da lasciarne evidenti segni fisici ancora visibili. Finalmente libero di affermare il falso impunemente, quasi si eccita nel travisare qualsiasi cosa venga detta  da chiunque egli ritenga essere un possibile avversario del padrone.
L’ultima in ordine di tempo quella nel commentare l’intervento del magistrato Antonio Ingroia al congresso del Partito Comunista di Diliberto.

Il Ministro del "Santo puttaniere"




Il Dipartimento per l'attuazione del programma di Governo è un ufficio presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, che si occupa di monitorare l'attuazione del programma dell'esecutivo italiano, retto da un ministro senza portafoglio.
Il Ministro incaricato è l'On. Gianfranco Rotondi

È stato, inoltre, segretario nazionale della Democrazia Cristiana per le Autonomie, nominato dall'assemblea nazionale costituente nel giugno 2005.
 Wikipedia

venerdì 28 ottobre 2011

Una risata lo seppellirà


Domanda della giornalista:
Cosa avete detto al signor Berlusconi?
Vi ha dato degli impegni sulle nuove riforme in Italia? (inizia a comparire un accenno di sorriso sulle labbra di Sarkozy)
Siete piu rassicurati? (Sarkozy guarda verso la Merkel; la Merkel guarda verso Sarkozy. Si scambiano un sorriso. I giornalisti in sala scoppiano a ridere)

Sarkozy: "Siamo insieme in questo Rendez-vous e abbiamo fiducia nel senso di responsabilità delle autorità politiche, finanziarie ed economiche italiane".

Merkel: "Abbiamo detto chiaramente che l'Italia è un partner importante della zona euro e deve essere fatto tutto in questo paese, per essere all'altezza delle responsabilità che le competono.
Spero che le misure necessarie siano prese perchè la fiducia non si basa semplicemente sulla costruzione di riforme ma abbiamo bisogno di prospettive chiare".

lunedì 24 ottobre 2011

Tu chiamalo se vuoi Sarchiapoti





Come si può parlare di politica e vedere in televisione un uomo che parla di politica che dice pubblicamente di essere un "responsabile" che ha salvato l'Italia.
Qual è la spiegazione che io posso dare a mio figlio per dire che quello è un punto di riferimento della politica?
Come posso fare a spiegare a mio figlio come fa un tipo così a definirsi un politico?
Mi devono spiegare come faccio a sostenere la politica dicendo che questo è un politico?
Ma questo non per creare confusione e "supercazzola con lo scappellamento a destra"; io faccio una riflessione e dire che chi parla di politica deve capire che la politica è fatta di coerenza, onestà e rettitudine poi se un errore genetico produce qualche sarchiapone allora non si può parlare di politica ma di altro.
E allora come fai a dire a mio figlio che quella è politica perchè mio figlio non capirebbe; non riesce a capire di cosa sto parlando.

Se poi a tuo figlio devi spiegare cosa sono i gay, le lesbiche e le coppie di fatto ma non riesce a capire devi cominciare a pensare che tu padre, avendo dei problemi molto seri, hai generato un figlio deficiente.

sabato 22 ottobre 2011

Frattini con il Ministro Lavitola al vertice Ufficiale : Una foto smentisce il Ministro



Roma – Il 20 e 21 ottobre 2009, Ilir Meta, vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri albanese è stato in visita ufficiale in Italia su invito del suo omologo italiano Valter Lavitola. L’integrazione dell’Albania nell’UE, la liberalizzazione dei visti per i cittadini albanesi e i rapporti tra i due paesi sono stati i temi principali.

mercoledì 19 ottobre 2011

Sono "er Pelliccia" eccomi quà

Me sento come Gino Girolimoni







Originario di Bassano Romano (Viterbo), Filippi è finito su tutti i giornali e i siti web per una fotografia che lo ritrae mentre, con il volto coperto e a torso nudo, lancia un estintore in piazza San Giovanni durante la manifestazione di sabato scorso a Roma.
Il ragazzo era stato identificato dalle forze dell'ordine. E' stato fermato lunedì in tarda serata sotto la propria abitazione. Agli agenti che lo hanno bloccato, il giovane ha consegnato i vestiti che indossava nel corso della manifestazione

martedì 18 ottobre 2011

Roba da Razzi!


A la prem'acque d'ahêste lu povere da u rècche s'arechenêsce



Antonio Razzi
Consigliere personale del Ministro dell'Agricoltura, nonché membro di ben due commissioni: la VII (Cultura, scienza e istruzione) e la XIV (Politiche dell’Unione Europea).


“Il quartoddici ha portato fortuna al governo Berluscone e il 14 novembre porterà altrettando fortuna”.
“Bisogna dare fiducia a questo governo, perché al posto di Berluscone chi c’è? Non c’è nessuno, sennò altrimenti dobbiamo formare un altro Berluscone“.

giovedì 13 ottobre 2011

Banca rotta fraudolenta


Dal 1999, in in cui è nata la moneta unica, tutti i paesi facenti parte dell’Ue hanno perso la propria sovranità monetaria e le relative politiche monetarie e valutarie. Queste sono passate nelle mani della Bce (Banca Centrale Europea), che ha sede a Francoforte, e che è composta dalle Banche centrali dei paesi aderenti.
L’obiettivo primario della Bce, presieduta attualmente dal presidente Jean-Claude Trichet, è la gestione e la definizione della politica monetaria, intervento sui cambi, gestione delle riserve ufficiali in valuta estera degli stati membri, gestione del sistema dei pagamenti, stabilità dei prezzi e quindi contenimento dell’inflazione.
Punto fondamentale che assolutamente sottolineato è il fatto che la Banca Centrale Europea NON ha il compito di vigilanza, ma di definizione della politica monetaria dell’area euro.

lunedì 10 ottobre 2011

Non dittatura, ma sultanato



Da un intervista a Giovanni Sartori
Il sultanato è un’invenzione spiritosa. Quello che mi premeva era bloccare la definizione della sinistra che continua ad affermare che Berlusconi è un dittatore perché non bisogna gridare al lupo prima che il lupo arrivi. Il lupo è vicino, ma a forza di dirlo la gente si abitua e al momento giusto quest’arma polemica sarà spuntata.

venerdì 7 ottobre 2011

La decrescita felice



Discorso sul PIL di Robert Kennedy del 18 Marzo 1968


Il 18 Marzo del 1968 Robert Kennedy pronunciava, presso l'università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava -tra l'altro- l'inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate.

Tre mesi dopo veniva ucciso durante la sua campagna elettorale che lo avrebbe probabilmente portato a divenire Presidente degli Stati Uniti d'America.

Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.

Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.

Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi.

Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.


(Robert Kennedy)

venerdì 30 settembre 2011

Scendo in campo






Con un messaggio televisivo a reti quasi unificate, il 26 gennaio 1994 il signor Silvio Berlusconi comunica al mondo la sua decisione di scendere in campo.
Fonda un partito Forza Italia con il quale vincerà le politiche del 27 e 28 marzo 1994.
Si apre subito un dibattito sulle motivazioni di questa scelta che vede contrapposti due posizioni, imperniate sulle condizioni economiche e giudiziarie dell'imprenditore milanese.
Berlusconi ha spesso ricordato, durante tutta la sua carriera politica che il motivo principale era di scongiurare il pericolo comunista.

mercoledì 28 settembre 2011

Numero 29 il "padre dei bambini"

Non sono d'accordo con i tanti che in questi giorni, commentando il DDL sulle intercettazioni e, in particolare, il comma 29 che riguarda le norme sull'obbligo di rettifica estese anche ai blog pensano che il proponente, non conoscendo il mondo del web, voglia equipararli erroneamente alla carta stampata.

lunedì 26 settembre 2011

I soldi Celtici al sud



In Germania
I costi della riunificazione sono stati un grosso fardello per l'economia tedesca, ed hanno contribuito ad una più lenta crescita economica negli anni recenti. Il costo della riunificazione è stato stimato intorno ai 1.500 miliardi di Euro (secondo Freie Universität Berlin). Questa cifra è più grande del debito nazionale dello stato tedesco. La prima causa di tale spesa fu la debolezza dell'economia della Germania Orientale, specialmente a confronto di quella della Germania Occidentale, combinata con la decisione, motivata politicamente, di fissare diversi tassi di conversione tra Marco della Germania Orientale e Marco tedesco. Questa decisione, che non aveva una giustificazione nella realtà economica, risultò in un'improvvisa perdita di competività delle industrie tedesche orientali, che le fece collassare in breve tempo. A tutt'oggi uno speciale trasferimento di 100 miliardi di Euro ogni anno viene dato ai territori dell'ex-Germania Est per la "ricostruzione".
Fornire beni e servizi alla Germania Orientale ha posto sotto notevole sforzo le risorse della Germania Occidentale. Le industrie in perdita, precedentemente supportate dal governo tedesco orientale, sono state privatizzate.
Come conseguenza della riunificazione, la maggior parte della ex-RDT ha subito una de-industrializzazione, che ha causato un tasso di disoccupazione di circa il 20%. Da allora centinaia di migliaia di tedeschi orientali hanno continuato a migrare verso l'ovest per trovare lavoro. Ciò risultò in una significativa riduzione della popolazione nei Länder orientali, specialmente per quanto riguarda i professionisti altamente qualificati.
Vi è da notare, però, come tale divario, al 2009, si stia sempre più assottigliando, fino a prevedere che si azzeri entro il 2019.

In Italia

La Cassa del Mezzogiorno, fonte di tanti costi per lo Stato, di tanti guai e di tanto sudore costato a quella fascia di popolazione (celtico/ariana) che lavora. La Cassa ha operato dal 1951 al 1984 quando il governo di Bettino Craxi ne decise la soppressione, anche se continuò ad operare con il nome Agensud, fino al 1993, quando venne definitivamente chiusa dal governo di Giuliano Amato.

Con tale legge istitutiva si approvava un “programma quinquennale contenente gli obiettivi generali e specifici dell’intervento straordinario e l’indicazione dei loro effetti sulla occupazione, la produttività ed il reddito” affermando che “lo sviluppo delle Regioni meridionali costituisce obiettivo fondamentale del programma economico nazionale”, l’intento quindi era quello di finanziare opere straordinarie, che dovevano essere funzionali alla formazione di un tessuto infrastrutturale che favorisse l’insediamento dell’industria e lo sviluppo dell’agricoltura e della commercializzazione dei prodotti agricoli nell’Italia meridionale. Ciò, purtroppo, come ben sappiamo, non è avvenuto. Solo nel primo decennio la Cassa ha tentato di ridurre lo squilibrio economico tra le due grandi aree del Paese, dedicandosi al miglioramento della viabilità, alla costruzione di dighe per le centrali idroelettriche, alla costruzione di fognature e acquedotti, non tralasciando il risanamento idrogeologico di zone particolarmente esposte a tale rischio. Successivamente è iniziato il degrado e la bassa qualità della spesa, compresi fenomeni diffusi di illegalità ed il passaggio definitivo alla politica assistenzialistica nella gestione dei fondi di cui veniva dotata la Cassa per il Mezzogiorno. Nel quarantennio di attività, l’investimento complessivo della Cassa per il Sud è stato calcolato in 279.763 miliardi di lire (circa 140 miliardi di euro), con una spesa media annuale di 3,2 miliardi di euro. Cifre molto grosse, ma esaminandole bene si


scopre che esse risultano essere circa lo 0,5% del PIL, (corrispondente alla somma annua versata attualmente dall’Italia per gli aiuti ai Paesi del Terzo mondo e sicuramente inferiore al costo del ripianamento del deficit delle Ferrovie dello Stato) contro gli investimenti pubblici al nord che nello stesso periodo assorbivano il 35% del prodotto interno lordo.. Volendo aggiungere al danno la beffa, il Senatore a vita Emilio Colombo scrive: “La Cassa operò per modernizzare il Sud e creò le condizioni per un grande mercato di cui profittò la struttura industriale del Nord pesando sulla ineguale «ragione di scambio» tra industria e agricoltura e quindi tra Nord e Sud e per classi e generazioni”.


La legge del 1950, infatti, prevedeva che gli enti locali potessero evitare la gara dando gli appalti attraverso trattative dirette in concessione, ciò causò, come ricorda Gerardo Marotta, fondatore dell’Istituto per gli Studi filosofici, che poiché al concessionario “era possibile trattenere per sé la maggior parte dei soldi”, accadde che “si precipitarono nel Sud le industrie del Nord, che fecero man bassa per la costruzione delle dighe. Venivano a costare anche 100 volte più del dovuto”. Nacquero così negli anni ’60 le cosiddette «cattedrali nel deserto», non utili al Mezzogiorno, ma progettate in funzione dello sviluppo del Nord. Citando il prof. Uccio Barone:”si pensi al centro siderurgico di Taranto che ha prodotto i tubi di ghisa impiegati per la realizzazione del grande gasdotto siberiano, e pagati dai russi con la fornitura a basso prezzo di energia per le regioni settentrionali. Gli stessi poli petrolchimici di Priolo-Melilli, Gela e Milazzo sono risultati funzionali all’autosufficienza energetica del Nord industriale, lasciando alla Sicilia i guasti del dissesto ambientale. Nell’ultimo periodo, infine, la crisi economica mondiale e l’impatto traumatico della globalizzazione hanno dissolto l’azione della Cassa in interventi frantumati di «salvataggio» a sostegno di aree colpite dalla de-industrializzazione”. In uno studio del Fondo Monetario Internazionale si attesta che nell’ultimo periodo di vita della Cassa le imprese che hanno beneficiato dei finanziamenti sono state grandi imprese del nord per l’88,33% e del Sud per il 9,4%

Considerato che il sistema produttivo del sud con l’unità d’Italia è stato distrutto dalla concorrenza delle imprese del nord e dalla politica industriale, monetaria e tributaria piemontese, la Cassa del Mezzogiorno doveva rappresentare la spinta propulsiva per un nuovo sviluppo industriale meridionale. Così non è stato, e la Cassa, invece ha prodotto solamente sprechi che hanno favorito il prosperare della delinquenza, della corruzione, delle mafie, a discapito della stragrande maggioranza di cittadini che ogni giorno onestamente tirano la loro carretta (e pagano anche le tasse) per poi sentirsi anche denigrare da qualche zotico padano. Per questo e per mille altri motivi, al sud, in molti sono in apnea in attesa di qualcuno che porti avanti le istanze meridionali non in chiave territorialista, ma operando un confronto sereno ed aperto con tutte le realtà del Paese continuando a considerare l’Italia unica, senza separatismi, senza contrapposizioni, senza beceri interessi di bottega che possano essere presi in considerazione solamente da chi è “arretrato” non dal punto di vista geografico, ma culturale. E’ giunta l’ora di smetterla con il vittimismo, di dire basta alla ghettizzazione ed alle continue ingiurie operate da schizofrenici meridionalfobici, rivendichiamo il diritto all’uguaglianza, intesa come diritto di tutti noi ad avere le medesime possibilità. Reagiamo compatti, nei confronti di chi attenta all’unità nazionale, evitando di minimizzare gravi vilipendi, derubricandoli a mero folklore o a propaganda fine a se stessa.


Di Carlo Napoli



Credo sarebbe il caso di prendere esempio dai tedeschi se vogliamo che l’Italia tutta cresca.
Altrimenti crollerà sia il meridione che il nord.
Farebbe bene, il Sig. Bossi a smetterla con questa stronzata dei costi per il sud. A ben guardare, la cosiddetta montagna di soldi piovuta al sud è servita solo alle aziende del nord che si sono ingozzati di danaro, alla criminalità organizzata e a qualche rarissimo politico disonesto che, oltre ad arricchire il proprio portafoglio ha ingrassato le casse del proprio partito.

domenica 25 settembre 2011

Una risposta sintetica





Nella foto la risposta che il ministro Bossi ha dato ai giornalisti che chiedevano quale sarà il ceto più danneggiato dalla manovra finanziaria.
Non si può dire che il ministro non sia sintetico nelle risposte.

Alle sue spalle il figlio Renzo detto "il trota" che, contrariamente al genitore, pensa che il ceto maggiormente penalizzato sarà l'indice.


Accetti ogni dettame...
senza verificare...
ti credi perspicace...
ma sei soltanto un altro dei babbei
Una nuova pletora di uomini pecora
con i lupi se ne va senza remora
priva di identità, omini di Legoland la cui regola
è obbedire come un vero clan

Pastori cani mi guidano tra le tappe
temono il dito medio tra le chiappe
le tue pecore si fanno umane
chi se ne frega se si fanno male
vedi quanti culi puoi penetrare
tu che prima li vedevi con il cannocchiale
la cul-tura parrocchiale ha vedute corte ma tu vai forte, fai passi da gigante oltre Coltrane
sveli segreti più di Brokeback Mountain
e non si dica che non hai mosso un dito
altro che dito è dinamite

Da il dito medio di Galileo (Caparezza)

sabato 24 settembre 2011

L'ictus ci ha salvati



IL PIANO MARSHALL BERLUSCONIANO

Pare che il premier abbia la titolarità del logo del partito della Lega. Che il mitico “spadone” di Alberto da Giussano insomma appartenga al Cavaliere.
Rosanna Sapori, già consigliere comunale della Lega, membro del direttivo provinciale di Bergamo e, soprattutto, (ormai ex) celebre giornalista di Radio Padania Libera Racconta che nel 2000 la Lega non aveva neppure gli occhi per piangere. Solo debiti e ipoteche pure sulle rotative del quotidiano. A rischio c’era anche la casa di Gemonio del Senatùr. Oltre ai costi del fare politica, Bossi e i suoi dovevano rimediare ai danni della Credieuronord (la banca padana) salvata dalla Banca popolare di Lodi di Giampiero Fiorani. “Fiorani entrò su decisione del Cavaliere molto probabilmente consigliato da Aldo Brancher. Berlusconi a sua volta ripianò i debiti della Lega” sostiene Rosanna Sapori nella sua analisi a metà tra la politica e il giornalismo. “Io ho avuto il coraggio di spiegare perché Bossi si è dimostrato prigioniero di Berlusconi. So che qualcuno vorrebbe farmi pagare questa libertà di opinione. Con quella storia io ho chiuso anche se non mi sento tranquilla e per questo non voglio che scriviate dove abito. Nonostante ciò, però, sbaglia chiunque pensi che farò un passo indietro magari dicendo che mi sono confusa”.
Viene naturale chiedersi, ma l'elettorato leghista queste cose le conosce?

giovedì 15 settembre 2011

Il Pil



La decrescita

La decrescita è elogio dell’ozio, della lentezza e della durata; rispetto del passato; consapevolezza che non c’è progresso senza conservazione; indifferenza alle mode e all’effimero; attingere al sapere della tradizione; non identificare il nuovo col meglio, il vecchio col sorpassato, il progresso con una sequenza di cesure, la conservazione con la chiusura mentale; non chiamare consumatori gli acquirenti, perché lo scopo dell’acquistare non è il consumo ma l’uso; distinguere la qualità dalla quantità; desiderare la gioia e non il divertimento; valorizzare la dimensione spirituale e affettiva; collaborare invece di competere; sostituire il fare finalizzato a fare sempre di più con un fare bene finalizzato alla contemplazione. La decrescita è la possibilità di realizzare un nuovo Rinascimento, che liberi le persone dal ruolo di strumenti della crescita economica e ri-collochi l’economia nel suo ruolo di gestione della casa comune a tutte le specie viventi in modo che tutti i suoi inquilini possano viverci al meglio.

Maurizio Pallante

Politici medio(cri)









Questa è una parte, forse la più rappresentativa di ministri, sottosegretari e parlamentari.
Cosa pensereste se foste inglesi,tedeschi, americani o ugandesi di questi personaggi a dir poco inquietanti?
Possiamo meravigliarci se i mercati finanziari non hanno fiducia dell'italia mandando a puttane la nostra economia per via di questi buontemponi con a capo tale Berlusconi Silvio

giovedì 1 settembre 2011

Precario a vita



Allenati ad usare la erre moscia (vedi filmato) solo così puoi sperare
di diventare uno di loro

Il Decreto Legislativo 6 settembre 2001, n. 368 stabilisce che è consentita l'apposizione di un termine alla durata del contratto di lavoro subordinato a fronte di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo.

Il contratto a tempo determinato è un contratto di lavoro in cui è indicata la durata e la data di termine del rapporto di lavoro. E' stipulato tra il datore di lavoro e il lavoratore dipendente a fronte di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo riferite anche all'attività ordinaria del datore di lavoro. La materia è disciplinata dal legislatore con il D.Lgs. 368/2001 che ha ridefinito le clausole generali della legittimazione dei contratti a tempo determinato e con la L.133/2008. In precedenza era attribuita ai rapporti a tempo determinato un carattere di eccezionalità (L.230/1962). Tali caratteri di specialità delle ragioni giustificatrici sono da ritenersi superati dalle normative più recenti. Com'è disciplinato il contratto a termine dopo l'entrata in vigore del D. Lgs. 368/01? Attualmente il lavoro a termine è disciplinato dal D. Lgs. 6/9/01 n. 368, che ha tra l'altro abrogato la L. 230/62 e l'art. 23 L. 56/87, peraltro prevedendo che i contratti individuali definiti in attuazione della normativa previgente continuano a dispiegare i loro effetti fino alla loro scadenza e che le clausole dei contratti collettivi nazionali, stipulate ai sensi del citato art. 23 ora abrogato, mantengono transitoriamente, salve diverse intese, la loro efficacia fino alla scadenza dei contratti stessi. A seguito dell'entrata in vigore del D. Lgs. 368/01 può legittimamente essere instaurato un rapporto di lavoro a tempo determinato tutte le volte in cui ricorrano ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo. In ogni caso, per quanto elastica sia la lettera della norma, si deve tener presente che la ragione tecnica o produttiva o organizzativa deve comunque legittimare l'apposizione di un termine ad un contratto che, altrimenti, sarebbe a tempo indeterminato o non sarebbe stipulato tout - court: del resto, la Cassazione ha affermato che, anche dopo l'entrata in vigore della nuova disciplina legislativa, il contratto di lavoro normale è quello a tempo indeterminato, mentre il contratto a termine resta un'ipotesi eccezionale. Pertanto, la ragione giustificativa dell'apposizione del termine deve far riferimento ad un'esigenza particolare, eccezionale o comunque transitoria, tale da non poter essere soddisfatta né con l'impiego del personale già dipendente, né con l'assunzione di nuovi lavoratori a tempo indeterminato.

Secondo un rapporto dell' Ufficio studi di Confartigianato, stimato tra il 2008 e il 2011, l'Italia è il paese europeo con il più alto tasso di disoccupazione giovanile. È record negativo. Un record al quale sono costretti a sottostare il 29,6% dei giovani under 24, che vedono scorrere la propria vita nell'amara attesa di un posto di lavoro che non arriva mai.

A fronte di una così enorme quantità di giovani italiani disoccupati la domanda sorge spontanea (come diceva il caro Lubrano)a cosa serve questa benedetta legge 30 (Legge Biagi)? A chi conviene?

Dai dati non ho dubbi. I giovani e i disoccupati in genere non ci guadagnano.
Sappiamo per chi lavorano i vari governi a dritta e a manca.

Non fanno certo gli interessi dei poveri fessi disoccupati che non contano una mazza. Basta sentire cosa pensano della legge gli imprenditori per capire a chi serve la stramaledetta legge 30.

A quando una bella indignazione di massa?
Di quelle indignazioni fatte così
voglio una indignazione spericolata
che se ne frega di tutto si.

martedì 30 agosto 2011



Grande scoop di Minzolini

Lo stress da rientro

Senso di stordimento, calo dell'attenzione, mal di testa, digestione difficile, raffreddore, mal di gola, tosse e dolori muscolari: possono essere tutte manifestazioni del cosiddetto stress da rientro, quello stato di tristezza post-vacanza che, secondo le statistiche, colpisce circa un italiano su dieci.

Le cause

La ragione del repentino mutamento del nostro umore è, il più delle volte, il rapido cambiamento delle abitudini: se durante le vacanze siamo stati rilassati e occupati in attività che non comportano particolari obblighi, il ritorno a casa e al lavoro rappresenta la ripresa dei ritmi di tutti i giorni e delle responsabilità della vita quotidiana.
Questi cambiamenti, soprattutto se avvengono in maniera brusca, possono causare una perturbazione nei delicati equilibri dell’organismo. Il corpo necessita di qualche tempo per "acclimatarsi" e abituarsi alle nuove condizioni di vita e, durante questo periodo, soffre. Da qui, l’impressione del sentirsi giù, distratti, poco efficienti, con la testa tra le nuvole.

Quelli che in vacanza non vanno

I dati di un sondaggio Confesercenti-Swg ci dice che 7 italiani su 10 andranno in vacanza, per un totale di circa 33,5 milioni di persone. Prima di tutto penso al fatto che non tutti possono permettersi di andare in vacanza: ci sono tante persone anziane che non hanno la disponibilità economica e la possibilità materiale di spostarsi in luoghi di villeggiatura; poi mi viene in mente la famigerata crisi che ha dimezzato i risparmi, ridotto i consumi ed in molti casi eliminato le ferie di molti italiani, così tante famiglie sono state costrette a rinunciare alle amate vacanze al mare per mancanza di denaro; ci sono quelli che il lavoro non ce l’hanno e allora invece di andare in vacanza passano il tempo a cercarlo; ci sono quelli che magari hanno un lavoro ma non hanno ferie, perché magari hanno un contratto di tirocinio non retribuito in cui le ferie non sono previste; ci sono poi persone che devono accudire familiari 24 ore su 24 e non hanno la possibilità di spostarsi.
Una cosa è certa, gli gireranno sicuramente le palle per mille motivi ma non soffriranno di stress da rientro.



venerdì 26 agosto 2011

A politico Donato non cantare gli conviene



(Griderò nella notte infinita la tristezza che porto nel cuor)
(Una voce risponde stizzita: "ma quand'è che ti togli di torn?")

Dal cassetto di un collezionista bresciano è spuntato un 45 giri degli anni 60 sul quale è incisa la voce del futuro “senatur” che al tempo si esibiva con lo pseudonimo di «Donato» (nella foto un'immagine di Bossi-Donato). La canzone si intitola Ebbro, gli autori sono Mazzucchelli e Bossi e dirige l'orchestra lo stesso maestro Mazzucchelli. La notizie è apparsa sulle pagine del Corriere della Sera dove a parlare è Mirko Dettori, musicista professionista, il possessore dell'unico esemplare di Ebbro, 45 giri stampato dall'etichetta discografica Caruso. Il disco è stato messo in vendita sul sito «Mercatinomusicale» al prezzo di 250 mila euro. Cifra pazzescha se si pensa che una rarità dei Beatles costa meno di 10mila. “È chiaro che si tratta di una provocazione” spiega Dettori al giornalista Claudio Del Frate “volevo far sapere soprattutto che il disco di Bossi esiste davvero”. La canzone dovrebbe essere state incisa nel 1964 quando Umberto Bossi aveva 21 anni ed era soprannominato dagli amici "Il Triglia". Si tratta di un boogie woogie come se ne sentivano molti all'epoca. Sul lato B un rock – sempre targato Mazzucchelli-Bossi – dal titolo Sconforto. La domanda ora è: chi comprerà il disco? “Cifra sbalorditiva a parte, la mia intenzione è venderlo” spiega Dettori al Corriere “ma vorrei che andasse a qualcuno in grado di valorizzarlo: penso alla Rai, a qualche casa discografica o perché no, a Bossi stesso o alla Lega Nord. In fondo, è un documento storico, che riguarda un personaggio della nostra vita pubblica.
Un fatto comunque è certo. Se "Donato" avesse continuato a cantare sicuramente avrebbe preso tonnellate di pomodori marci sul muso ma, sicuramente, avrebbe fatto meno casino.

venerdì 19 agosto 2011

Crisi economica Il Signoraggio bancario



Signoraggio, Esempio in soldoni
(di Sandro Pascucci)

lo Stato prende in prestito una banconota da €100 euro dalla Banca Centrale e la «paga» con una «obbligazione» da €100. A fine anno dovrà «drenare» dalla popolazione quei €100 per restituirli al legittimo proprietario (che è il Bankiere Internazionale), più gli interessi, diciamo un 2,5%. La Banca Centrale ha stampato quella banconota spendendo (tutto compreso) 30 centesimi di euro (quindi era solo un pezzo di carta, una merce come un altra, come un biglietto del cinema) mentre la banconota da €100 (+2,5%), che lo Stato restituisce alla Banca Centrale, l'ha tolta a noi ed essa è frutto del nostro lavoro, delle nostre fatiche, del nostro sudore, insomma è pregna di valore e impegno umano! La Banca Centrale è una tipografia e si comporta come se fosse la padrona della banconota! Ve lo immaginate l'impresario di un teatro che si sente dire dal tipografo: «Considerato che l'ingresso al tuo spettacolo «vale» €40 allora i biglietti da me stampati te li affitto e me li paghi €41» !

Ergo:
il signoraggio su una singola banconota è di €102,5 - €0,30 = €102,2
Fate Voi i conti.. e questa è la punta dell'iceberg, sotto, celata e forse più pericolosa, c'è la riserva frazionaria. [www.signoraggio.com]

Beppe Grillo spiega il Signoraggio

martedì 12 luglio 2011

L'agopuntore



Io sono l’agopuntore e quando si fa buio spunto come un fungo, pungo dove giungo, rimango guardingo nel mio ramingo girovagare, chi vuol mandarmi a cagare deve gridare: "Dagli all'agopuntore!" - il mio trip al momento è un unguento sanguinolento che stendo su pareti
di cemento che intendo elevare a monumento alla stupidità… quando porto confusione nella popolazione, ne traggo giovamento massimo panico al prossimo ed il prossimo potrebbe essere chiunque…. Se mi hai ascoltato, ti ho già infettato, poveretto, sei stato beccato ti hanno portato al Lazzaretto, io me ne torno a letto soddisfatto tengo fede al patto che ho stipulato col maledetto. ...Sono un reietto perfetto per questo m'aspetto un paletto nel petto.

Tratto da: “dagli all’untore” di Caparezza

martedì 29 marzo 2011

Le bugie hanno le gambe del "Cavaliere"



Pare che gli italiani gli abbiano dato retta

COMUNICATO STAMPA 12.03.2011. FISCO/CONTRIBUENTI.IT: CRESCE L'EVASIONE NEL NORD DEL 11,7%.
Nel 2010 l'imponibile evaso in Italia è cresciuto del 10,1% con punte record nel nord dove ha raggiunto l’ 11,7%. In termini di imposte sottratte all'erario siamo nell'ordine dei 176 miliardi di euro l’anno. La stima è stata effettuata da Krls Network of Business Ethics per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani e sarà pubblicata nel prossimo numero del magazine “Contribuenti.it”.
Cinque sono le aree di evasione fiscale analizzate: l'economia sommersa, l'economia criminale, l'evasione delle società di capitali, l’evasione delle big company e quella dei lavoratori autonomi e piccole imprese.
La prima riguarda l'economia sommersa che sottrae al fisco italiano un imponibile di circa 135 MLD di euro l'anno. L'esercito di lavoratori in nero è composto da circa 2,4 milioni. Di questi 850.000 sono lavoratori dipendenti che fanno il secondo o il terzo lavoro. Si stima un’evasione d’imposta pari a 30 MLD di euro.
La seconda è l'economia criminale realizzata dalle grandi organizzazioni mafiose che, nel nord Italia è cresciuta nel 2010 del 18,7%. Si stima che il giro di affari non "contabilizzati" si attesta sui 192 miliardi di euro l'anno con un’imposta evasa di 77 MLD di euro.
La terza area è quella composta dalle società di capitali, escluso le grandi imprese. Dall’incrocio dei dati è emerso che l’ 78% circa delle società di capitali italiane dichiara redditi negativi o meno di 10 mila euro. In pratica su un totale di circa 800.000 società di capitali operative l’ 81% non versa le imposte dovute. Si stima un'evasione fiscale attorno ai 21 miliardi di euro l'anno.
La quarta area è quella composta delle big company. Una su tre ha chiuso il bilancio in perdita e non pagando le tasse. Inoltre il 94 % delle big company abusano del “transfer pricing” per spostare costi e ricavi tra le società del gruppo trasferendo fittiziamente la tassazione nei paesi dove di fatto non vi sono controlli fiscali sottraendo al fisco italiano 36 MLD di euro. Nel 2010, le 100 maggiori compagnie del paese hanno ridotto del 11 per cento le imposte dovute all'erario.
Infine c'è l'evasione dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese dovuta alla mancata emissione di scontrini, di ricevute e di fatture fiscali che sottrae all'erario circa 12 miliardi di euro l'anno.
In testa nel 2010, tra le regioni, dove sono aumentati numericamente gli evasori fiscali, risulta la Lombardia, con +12,1%. Secondo e terzo posto spettano rispettivamente al Veneto con + 11,9% e la Valle d’Aosta con +11,6%. A seguire la Liguria con +11,5%, il Piemonte con 11,4%, il Trentino con 10,4%, il Lazio con +10,3%, , l'Emilia Romagna con +10,1%, la Toscana con +9,4%, le Marche con +9,2%, la Puglia con +8,3%, alla Campania +8,0 %, la Sicilia con +7,5% e l’Umbria con +7,4%.
La Lombardia, anche in valore assoluto, ha fatto registrare il maggior aumento dell'evasione fiscale. In percentuale, il dato lombardo aumenta, nel 2010, di circa il 13,3%.
In Italia i principali evasori sono gli industriali (32,8%) seguiti da bancari e assicurativi (28,3%), commercianti (11,7%), artigiani (10,9%), professionisti (8,9%) e lavoratori dipendenti (7,4%).
A livello territoriale l'evasione è diffusa soprattutto nel Nord Ovest (29,4% del totale nazionale), seguito dal Nord Est (25,5%%). dal Centro (23,2 %) e Sud (21,9%).
"Per combattere l’evasione fiscale – ha affermato Vittorio Carlomagno presidente dell’Associazione Contribuenti Italiani al termine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario tributario avvenuto in Campania - bisogna riformare il fisco italiano introducendo la tax compliance, seguendo ciò che avviene nei principali paesi europei che hanno ridotto le aliquote fiscali, migliorato la qualità dei servizi pubblici e sopratutto eliminato gli sprechi di denaro pubblico L’evasione fiscale a causa dell’inefficacia della P.A. è diventato lo sport più praticato dagli italiani. al punto che anche i morti evadono il fisco tumulandosi da soli. Fino a quando non migliorerà l’efficienza dell’amministrazione finanziaria, il governo avrà bisogno di emanare nuovi condoni per far cassa ad ogni costo. E si premieranno sempre i grandi evasori fiscali, che preferiscono pagare le tasse a forfait e con il massimo sconto”.
"La lotta all’evasione fiscale non si fa con i comunicati stampa ne terrorizzando i cittadini tramite gli esattori - conclude Carlomagno – Bisogna dare immediata attuazione al federalismo fiscale fornendo al contempo alla guardia di finanza nuovi e più efficaci strumenti d’indagine”.
LA MAPPA DELL'EVASIONE FISCALE IN ITALIA (ANNO 2010)
Le categorie Le modalità Stima annua
dell’imposta evasa
ECONOMIA SOMMERSA Almeno 2.400.000 occupati svolgono un’attività irregolare come lavoratori dipendenti € 30 MLD
ECONOMIA CRIMINALE Controllo del territorio € 77 MLD
SOCIETA’ CAPITALE Il 78% delle società di capitali dichiara redditi negativi o meno di € 10 mila € 21 MLD
BIG COMPANY
Transfer pricing conti off-shore e società estere € 36 MLD
LAVORATORI AUTONOMI E PICCOLE IMPRESE Mancata emissione di scontrini, ricevute e fatture fiscali € 12 MLD

TOTALE € 176 MLD



FONTE: ASSOCIAZIONE CONTRIBUENTI ITALIANI

venerdì 25 marzo 2011

Nucleare è bello




Che Pierferdi affermi: ‘Sul nucleare, la mia idea è quella di sempre: sono favorevole e vorrei che il governo passasse dalle parole ai fatti, se no a forza di declamare fra dieci anni saremo ancora qui a discutere".Si sa, è così. Quando si è fatto un'idea non la cambia.
Ma sentire un certo Stracquadanio che alla domanda di Mineo sulla difficoltà di smaltire le scorie nucleari, con la faccia di chi ne sa più di te, (ha frequentato il classico poi si è fermato) affermare: "Ma noi sappiamo come si fa, si vetrificano e si inertizzano. Quello che non sappiamo è invece come smaltire i pannelli solari, che rischiano di creare discariche che inquinano anche più delle scorie nucleari". Ti convinci che certe persone nella vita potrebbero fare tante cose: il muratore, l'idraulico, lo spazzino, il carpentiere e, forse, impegnandosi, il geometra o il ragioniere ma vederli in Tv convinti esperti che non capiscono una ceppa di mazza di quel che dicono, ti cascano le braccia. Io saprei,dopo averle vetrificate e inertizzate, dove ficcarle le scorie nucleari.
Mi vien da pensare che il signor Stracquadanio per far parlare di se, ogni tanto ha bisogno di sparare la sua minchiata e ultimamente si sta impegnando. Avrà frequentato lo stesso corso di Gasparri?

lunedì 21 febbraio 2011

Il Centauro scalciante ovvero Mi dà pedate da dietro



Chi non la pensa come Sua Eccellenza il ministro rischia di ricevere qualche pestone sul callo.
Ricordiamoci che questo signore fa parte del cosiddetto "Partito dell'amore"
E poi sto giornalista comunista non si può impunemente permettere di dare calci da dietro al signor Ministro. La prossima volta il compagno Formigli i calci gliele dia dal davanti oppure dal di lato. Il nostro politico è come i cavalli quando si innervosiscono scalciano.

martedì 4 gennaio 2011

Trovate cimici padane

Trovate cimici padane nell'ufficio padano e nell'abitazione romano-padana del ministro Bossi.

A rivelarlo il "Senatur" durante un incontro con i giornalisti a Ponte di Legno dove trascorreva le vacanze di Natale.
Per alcune settimane è stata una notizia conosciuta solo dal "Senatur" e dalla sua segretaria la stessa che avrebbe intuito vi potessero essere delle microspie dato che troppa gente era a conoscenza di cose dette solo a lei.
Sul posto è stata chiamata una ditta padana che ha provveduto alla bonifica sia dell'ufficio ministerial-padano che dell'abitazione privata romano-padana del ministro.Successivamente è stato avvertito il ministro padano dell'interno Bobo Maroni che ha attivato gli uomini della scientifica italiana i quali hanno constatato l'assenza di qualunque congegno di ascolto a distanza. A chi gli ha chiesto il motivo per il quale non abbia denunciato l'accaduto alla magistratura, Bossi ha risposto che un'inchiesta non porterebbe a niente.
Bisogna considerare che i due ministri coinvolti operano in uno Stato straniero. La magistratura non è padana quindi non ha nessun interesse a svolgere seriamente indagini nelle quali sia coinvolto un
partito straniero come la Lega anche se lo stesso partito gode dei finanziamenti elargiti dal popolo italiano.
Se in tutto questo non vi fosse del tragico mi sganascerei dalle risate.