domenica 12 febbraio 2012

Prove tecniche di Inciucio



Gli odiati "Comunisti" e la Presidenza della Repubblica


Fin dal tempo della discesa in campo, il leader del Pdl racconta di aver deciso di impegnarsi in politica per contrastare il “grande pericolo” che “l’ideologia più disumana e criminale della storia potesse prevalere in Italia”.

Tutti comunisti: la sinistra, i giornali e pure i giudici, le odiate “toghe rosse”. Contro di loro, la 'guerra' di Berlusconi non è mai cessata


“Combatto il comunismo come Churchill combatteva il nazismo”. Una guerra, di vecchia data. “Già a 12 anni andavo ad attaccare i manifesti della Dc contro il Pci – ricorda - Una volta ne stavo attaccando uno quando la scala fu scossa violentemente: c’erano sei-sette ragazzi della fazione opposta che iniziarono a strattonarmi. Io sono sempre stato velocista e riuscii a scappare. Ma da allora ho avuto le idee chiare”.

“Non ho mai odiato nessuno, figuratevi se odio i comunisti. Casomai di loro non mi fido o li temo”,

“Mi si accusa di aver detto che i comunisti mangiano i bambini – racconta a un convegno nel 2000 – ma se volete posso dimostrare che hanno realmente mangiato i bambini e fatto anche peggio”. Nel 2001, si corregge:: “Non li mangiavano i bambini, li fucilavano”. E nel 2006, un’altra delle sue uscite che fa imbestialire Pechino: “Nella Cina di Mao li bollivano per concimare i campi”. Quanto all’Italia, “i comunisti non mangiano più i bambini – dice in campagna elettorale il Cavaliere - Mangiano e basta”.

Ma chi sono i comunisti italiani? La sinistra e certi giornalisti di sinistra, certamente. Ma anche quei “pm comunisti e giudici comunisti” che sono “la vera anomalia italiana”. Delle loro "aggressioni" giudiziarie ai suoi danni, spiega il Cavaliere, la sinistra si avvale per farlo “fuori fisicamente”.

E così la strategia ‘anticomunista’, negli anni, non cambia. Anche perché il ‘nemico’ è sempre lì. Gli esponenti della sinistra italiana “sono e restano comunisti”, va ripetendo il premier, “anche se si mettono il cachemire", come Massimo D’Alema. “Siete oggi come sempre dei poveri comunisti. Mi fate pena e disgusto”, tuona Berlusconi irato contro alcuni contestatori, nel 2009.

In questi giorni vediamo un Berlusconi trasformato. Un Berlusconi che tenta un approccio con gli odiati nemici "comunisti" per cambiare la legge elettorale che impedisca ai partiti minori l'ingresso in Parlamento con uno sbarramento magari al 10% e nel 2013, fine naturale della legislatura, un super inciucione all'italiana che dia il via a un governissimo sostenuto da Pdl, Pd e Terzo Polo, guidato da qualche ex banchiere dell'attuale governo tecnico.
Ora è bene ricordare ai sedicenti dirigenti del Pd che non è igienico fidarsi di chi ha sempre sbandierato ostilità nei confronti del cosiddetto partito di centrosinistra, considerato dal sultano di Arcore un covo di leninisti e stalinisti mangia bambini. E' legittimo pensare che lo scopo non dichiarato di Mister B possa essere quello di varcare la soglia del Quirinale e risiedervi fino al 2020 per poi concludere la sua gloriosa carriera comodamente appollaiato in uno degli scranni di palazzo Madama come Senatore a vita.

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